Per secoli l’Asia Centrale è stata il crocevia di culture e civiltà provenienti da diverse parti del continente. Per questo motivo si incontrano volti e sguardi di una varietà incredibile.

In Kyrgyzstan, Tajikistan, e Uzbekistan abbiamo incrociato visi turchi, slavi, cinesi, persiani e mediorientali. Le immagini pubblicate in questo post offrono solo un piccolo assaggio della varietà di questi popoli. Speriamo che, come noi, riuscirete a leggere negli sguardi della gente fotografata l’incredibile storia di questi luoghi. Storia di invasioni, di migrazioni, di grandi imperi e civiltà. Storia di dittature e di democrazie post-sovietiche non propio democratiche. Storia di guerre civili. Storia di diseguaglianze sociali. Storia di donne con non troppi diritti. Ma anche storia di grandi culture e di bimbi che vivranno un futuro migliore rispetto ai loro genitori.



Oggigiorno la situazione varia molto da paese a paese. Si va infatti da un’Uzbekistan in fase di crescita economica e apertura verso l’estero a un Kyrgyzstan politicamente instabile e a un Tajikistan più arretrato e povero che sembra basare parte della sua economia su traffici più o meno chiari con l’Afghanistan.



La nascita degli ‘Stan’
Prima dell’Unione Sovietica i popoli dell’Asia Centrale si distinguevano in nomadi o stanziali, turchi o persiani oppure in base alla religione o al clan di appartenenza. Furono i sovietici a creare il concetto di nazione ed etnia Uzbek, Kyrgyz, Tajik, Kazakh e Turkmen. E furono contingenze storiche e giochi geopolitici fra grandi potenze a definire gli attualii confini geografici di questa regione.
Nonostante i confini siano ormai tracciati sulla carta, è possibile trovare le diverse etnie in tutte le nazioni. Ad esempio il 14% della popolazione in Tajikistan è di etnia Uzbek.




Che lingue si parlano in Asia Centrale?
Un’altro dettaglio interessante è la questione linguistica. Prima di visitare questi paesi non sapevamo che i Tajik parlassero una variazione del farsi (persiano) e che gli altri popoli dell’Asia Centrale parlassero lingue provenienti dal ceppo turco. Per ragioni storiche la lingua comune dei popoli della regione è il russo, eredità dell’Unione Sovietica, spesso usato come lingua principale nelle scuole e nelle università.




E la religione?
Ce lo siamo chiesto anche noi e abbiamo scoperto che nonostante i 70 anni di comunismo, l’82% della popolazione dell’Asia Centrale è musulmana, percentuale a quanto pare in crescita. La nostra impressione è che i popoli del Kyrgyzstan e dell’Uzbekistan siano meno conservatori in termini religiosi del Tajikistan. Fa eccezione la comunità Ismailita del Pamir che sembra interpretare l’Islam in modo più aperto.
Il 14% è di religione russo-ortodossa mentre il restante 4% è ripartito fra altre religioni.

Insomma l’Asia Centrale è una regione del mondo poco conosciuta ma interessantissima. Speriamo di avervi ispirato almeno un poco 🙂
* Fonti: Guide locali, Lonely Planet edizione 06/18
“La questione linguistica” ❤
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